In questo articolo parliamo del pignoramento della casa cointestata tra fratelli cercando di capire:
A. Cosa significhi
B. Cosa possono fare gli attori coinvolti
Partiamo dal presupposto che parlare di pignoramento di casa cointestata tra fratelli significa che c’è una casa di cui i proprietari siano, per l’appunto, più fratelli.
Per semplicità immaginiamo che i fratelli siano 4 e ogni uno di loro abbia il 25% della casa, insomma una fetta della proprietà.
Quello che vedremo in questo articolo è proprio cosa succede in caso di pignoramento della casa cointestata e cosa possono fare i fratelli per evitare il pignoramento.
Casa cointestata tra fratelli: Come avviene il pignoramento?
Mettiamo che uno dei 4 fratelli abbia debiti con una finanziaria.
La finanziaria procede ad una visura catastale e vede che il fratello debitore ha il 25% di una casa: decide dunque di pignorare la fetta del fratello debitore.
Ora, dovete sapere, che in presenza di immobili cointestati il creditore è certamente libero di pignorare la quota indivisa.
Detto banalmente, se hai una casa insieme a tuo fratello, tua moglie, il tuo amico, sappi che potrebbero tranquillamente pignorare la tua quota.
In questo caso però non è la quota ad andare all’asta, ma tutto l’immobile.
Questo lo spiega l’articolo 600 c.p.c. il quale dispone che se si pignora una quota è tutta la casa ad andare all’asta.
Posto questo, vediamo cosa può fare il fratello cointestatario per riprendersi la casa all’asta.
Casa cointestata tra fratelli: Cosa può fare il fratello?
Ora che abbiamo spiegato cosa succede e dunque che è l’intera casa che va all’asta cerchiamo di comprendere cosa può fare il fratello.
Diciamo subito che le opzioni sono due:
- Prelazione del comproprietario ex art. 720 c.c.
- Acquisto all’asta del comproprietario
Partiamo con ordine.
La prima opzione è quella disciplinata dall’art. 720 c.c. secondo cui “Se nell’eredita’ vi sono immobili non comodamente divisibili, o il cui frazionamento recherebbe pregiudizio alle ragioni della pubblica economia o dell’igiene, e la divisione dell’intera sostanza non puo’ effettuarsi senza il loro frazionamento, essi devono preferibilmente essere compresi per intero, con addebito dell’eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche nelle porzioni di piu’ coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente l’attribuzione. Se nessuno dei coeredi e’ a cio’ disposto, si fa luogo alla vendita all’incanto.“
Questa norma secondo molti è applicabile anche in caso di vendita all’asta di un immobile cointestato tra fratelli e prevede il potere di uno degli stessi di chiedere l’attribuzione degli stessi.
La seconda opzione è l’acquisto all’asta del comproprietario non esecutato.
Come abbiamo già riportato in altri articoli il comproprietario non esecutato può certamente partecipare all’asta in quanto l’unico a cui la legge fa divieto è il debitore stesso.
Acquisto all’asta della casa cointestata: a chi rivolgersi?
In una situazione delicata come il pignoramento di una casa cointestata riteniamo che una buona difesa possa fare una differenza enorme.
Immaginate che a seguito del pignoramento della quota verrà introdotta una procedura particolarissima, definita divisione endoesecutiva, all’interno della quale si potrebbe optare per l’attribuzione della quota ex art. 720 c.c. a mezzo di avvocato.
Questa opzione va certamente preferita in quanto evita i rilanci ed evita la gara tra gli offerenti e quindi favorisce il fratello comproprietario e non lo espone ad una gara che potrebbe far arrivare la casa ad un valore più alto.
Avvocato Daniele Giordano
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