L’aggiudicazione di un’asta prevede che si debbano sostenere diverse spese. Nel corso di questo articolo le vedremo nel dettaglio.
L’aggiudicazione dell’asta è un momento meraviglioso, per il quale chiunque pagherebbe oro pur di poterlo vivere. La soddisfazione di poter vincere un’asta immobiliare è tutto tranne che scontata, e per questo motivo ha un valore inestimabile. Tuttavia, ogni onore ha anche degli oneri a cui provvedere.
In questo caso, ci sono delle spese da affrontare. Se è vero che la partecipazione all’asta prevede dei costi tutto sommato contenuti, questi non sono affatto gli unici da sostenere. Nei prossimi paragrafi li vedremo nel dettaglio.
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✉️ Iscriviti OraSpese da affrontare: il compenso del delegato
Tra le spese principali da affrontare, vi rientra senza ombra di dubbio il compenso del delegato. Il delegato è la figura che, durante un’asta giudiziaria, ha l’incarico di gestire tutte le fasi della vendita, dall’organizzazione dell’asta, alla conduzione della gara passando poi per gli adempimenti successivi. La figura professionale in questione viene nominata dal Giudice esecutivo.
In quanto figura competente, percepisce un compenso per via del servizio prestato. A calcolarlo c’è una legge apposita, ed l’articolo 2, comma 7 del Decreto Ministeriale del 15 ottobre 2015, n. 227. Al suo interno viene stabilito che l’aggiudicatario o l’assegnatario del bene, deve pagare la metà del compenso del professionista per la fase di trasferimento della proprietà e la metà delle spese generali collegate.
Deve inoltre sostenere interamente i costi delle pratiche burocratiche necessarie, come la registrazione dell’atto, la trascrizione nei registri immobiliari e l’aggiornamento del catasto.
Ciò significa che l’acquirente dovrà devolvere il 50% della somma dovuta al delegato, solo per quanto riguarda la gestione della fase di trasferimento. A questo proposito, si aggiunge anche un contributo pari al 10% per le spese generali, oltre al 4% per quelle previdenziali e all’IVA al 22%.
Le spese derivanti dal compenso previsto per il delegato non sono le uniche da affrontare.
Aggiudicazione asta: registrazione, trascrizione e voltura catastale
Prima di procedere con l’elenco dettagliato delle spese da affrontare per queste tre prassi, è doverosa una descrizione. La registrazione consiste nell’iscrizione dell’immobile all’interno del portale dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una procedura fondamentale, per determinare la loro rendita catastale, così come per l’attribuzione dei dati identificativi come foglio, particella e subalterno.
La trascrizione consiste invece in una formalità che rende pubblici gli atti di trasferimento o modifica dei diritti su un bene immobile. A sua volta, un’altra procedura obbligatoria è la voltura catastale, ovvero l’aggiornamento dell’intestazione di un immobile al catasto dopo un cambio di proprietà. Che in questo caso culmina proprio con l’aggiudicazione dell’asta.

Tutte e tre le procedure elencate prevedono dei costi da sostenere, ai quali si può risalire in maniera approssimativa. L’unico costo fisso è infatti rappresentato dalla voltura, la quale ha un costo indicativo di 86 euro, imposta di bollo esclusa. Come specificato in virtù di altre casistiche, la tariffa che si dovrà osservare è di 16 euro ogni 4 pagine della domanda presentata.
I costi relativi a registrazione e trascrizione sono invece indicativi, e dipendono dalla tipologia di immobile.
Pagamento delle imposte relative all’asta
Un aspetto che non si può proprio trascurare, è quello relativo al pagamento delle imposte. Esse si possono distinguere in principali, ipotecarie, catastali, e dovute all’Iva (se applicabile). Partendo dalla categoria di imposte principali, bisogna citare quella sulla prima casa, corrispondente al 2% del valore catastale rivalutato, e quella sulla seconda casa, corrispondente al 9% del prezzo di aggiudicazione.
Le imposte ipotecarie e catastali corrispondono invece a 50 euro per ognuna, nel caso in cui l’immobile aggiudicato sia allo stesso tempo la propria prima casa. Se applicabile, l’Iva sulla prima casa consiste in una percentuale del 4%, se da impresa.
Una percentuale del prezzo di aggiudicazione, solitamente corrispondente al 10%, viene invece richiesta per sostenere le spese relative ai diritti d’asta.
Tutte queste spese consistono nei cosiddetti oneri a cui si faceva riferimento ad inizio articolo. Quella relativa alle spese da sostenere in caso di aggiudicazione asta, o anche solo per la sua partecipazione, è una tematica piuttosto ampia. per questo motivo, sul nostro blog sono presenti numerosi articoli a tema.
Abbiamo infatti parlato di spese generali per le aste immobiliari, eventuali spese aggiuntive per case all’asta e molto altro ancora. Nel caso in cui questi articoli di approfondimento non dovessero essere sufficienti a soddisfare i tuoi dubbi e le tue perplessità, puoi contattarci tramite la sezione apposita del nostro sito.


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