Abuso edilizio non sanabile: ecco cosa fare

Abuso edilizio non sanabile
Pubblicato da: Redazione astafox.com

Come bisogna comportarsi di fronte ad un abuso edilizio non sanabile? Scopriamolo insieme in questa guida aggiornata.

Malauguratamente, a coloro che lavorano nel settore immobiliare o a coloro che appartengono a settori affini, sarà capitato almeno una volta di avere a che fare con un abuso edilizio non sanabile. Si tratta di un illecito molto grave, proprio per via della sua definizione di “non sanabile”. Non essendo tale, non può essere regolarizzato in alcun modo.

Questo spiacevole inconveniente può capitare sia ai professionisti del settore, sia a coloro che si interfacciano con una realtà professionale nei panni del consumatore. Proprio per questo motivo, deve essere soprattutto l’ultima categoria a doversi informare a riguardo. Questa guida aggiornata e dai passaggi chiari, sarà dedicata proprio a coloro che da acquirenti hanno avuto a che fare con questa tematica di comprensione non immediata.

Come si possono sanare gli abusi edilizi?

L’esistenza di un abuso edilizio non sanabile, implica automaticamente l’esistenza degli abusi edilizi sanabili. Si può infatti porre rimedio a questa condizione di irregolarità, presentando una domanda sanatoria. Essa consiste in una richiesta da presentare formalmente al proprio Comune di appartenenza entro 90 giorni dalla scoperta dell’abuso. Una volta trascorso questo lasso di tempo, la propria occasione sarà persa in via definitiva.

Domanda sanatoria
Domanda sanatoria – fonte: Pixabay

Nonostante questa richiesta debba essere inviata personalmente, la sua redazione deve essere affidata per forza di cose ad un professionista in materia. La figura che maggiormente si addice a svolgere certe pratiche è quella del tecnico competente. Esistono tuttavia altri passaggi che si possono eseguire, per sanare un abuso.

Si può infatti ricorrere alla CILA tardiva, che consiste in una pratica edilizia che viene svolta per regolarizzare lavori eseguiti senza comunicazione preventiva. Esiste inoltre la SCIA sanatoria, che entra in gioco nel momento in cui si vogliono regolarizzare dei lavori svolti senza l’apposita autorizzazione. Si può inoltre richiedere il permesso di costruire in sanatoria, a patto che si paghino i contributi in doppia misura.

La sanabilità o meno dell’immobile non condizionerà la vendita di una casa all’asta, ciò significa che si avrà un problema in meno a cui pensare.

Come vendere una casa con abuso edilizio non sanabile

In linea di massima, vendere una casa con abuso edilizio insanabile non è possibile. Tuttavia, ci sono alcune casistiche secondo cui questa pratica è in realtà tranquillamente applicabile. La condizione da rispettare, quantomeno a livello basilare, è quella di essere in possesso del titolo abilitativo. Gli abusi in questione dovranno essere per ovvie ragioni di entità minore.

Al momento del rogito, dovrà inoltre essere rispettata in tutto e per tutto la conformità catastale dell’immobile. Se per esempio gli abusi riscontrati non riguardano parti strutturali dell’immobile, allora si potrà osservare con molto più ottimismo e con molta più elasticità ad una possibilità di vendita. Questa procedura ha ovviamente dei rischi, soprattutto per il venditore ma potenzialmente anche per l’acquirente, in un secondo momento.

Motivo per cui, è bene rivolgersi ad una figura specializzata e di conseguenza esperta del settore.

Come bisogna comportarsi con un abuso insanabile?

L’unica soluzione applicabile è quella di procedere con il ripristino dello stato dei luoghi. Ciò significa che il proprietario dovrà demolire (non direttamente) l’immobile abusivo. Oppure, nel caso in cui gli abusi siano circoscritti a determinate aree e non riguardino l’intera struttura, rimuovere solamente le parti oggetto di irregolarità. Questa è un’operazione che si dovrà svolgere a prescindere dall’aggiunta o dalla modifica.

La procedura di ripristino dello stato dei luoghi consiste proprio nel riportare l’immobile alla sua condizione originaria. Senza l’aggiunta delle componenti che ne hanno poi determinato l’abuso edilizio. A differenza delle altre casistiche elencate, come nella sanatoria dello stesso abuso, in questo caso non ci sono strade secondarie che si possono percorrere.

Cosa succede se non si sana un abuso edilizio?

Non sanare un abuso edilizio, potrebbe comportare una lunga serie di rischi soprattutto ai danni del proprietario dell’immobile. Una volta trascorso il tempo messo a disposizione per la sanatoria, l’immobile in questione non potrà più essere venduto sia in maniera definitiva che in affitto. Inoltre, il Comune a cui l’immobile appartiene potrebbe applicare delle sanzioni pecuniarie verso il proprietario.

Nelle situazioni più delicate in assoluto, chi di competenza potrebbe impartire l’ordine di procedere con la demolizione dell’immobile. Se anche tu vuoi scoprire come comportarti in virtù di una possibile asta giudiziaria, da acquirente effettivo o da semplice partecipante, prenota una consulenza tramite il form di contatto presente sul nostro sito.

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